RABARAMA
Rabarama sulle sue sculture afferma: "appena terminata l’Accademia delle Belle Arti ho cominciato a confrontarmi, attraverso la scultura, con la figura umana. Il punto di partenza è stato quello di considerare l’uomo come una sorta di computer biologico, dove le cellule, che formano il nostro Dna rendendoci unici e irripetibili, sono poste in maniera molto visibile e molto semplice sulla pelle. Arriva così l’utilizzo dei puzzle, piuttosto che del nido d’ape, che in realtà è proprio la visione del genoma al microscopio ingrandita. Partendo da questa idea di computer biologico, ho cercato di riflettere anche sul rapporto uomo-ambiente, sul forte e unico legame che viene a crearsi, determinando l’uno in funzione dell’altro. Queste tematiche, come l’impossibilità di una reale libertà nel decidere il proprio destino, per esempio, si possono considerare quindi come mio punto di partenza. Poi ovviamente crescendo mi sono resa conto che le scelte forti si possono compiere, ma continua in me e nella mia arte la riflessione sulla nostra effettiva libertà".
Paola Epifani, alias Rabarama, (Roma 1969) ha creato un personale genere nella scultura tanto da essere apprezzata in tutto il mondo. La sua pittura, che rimanda al lavoro scultoreo, è ugualmente interessante proponendo dipinti di forte impatto.
Rabarama mostra un innato talento per la scultura fin da bambina. Il suo centro d'azione lavorativo e privato è nella città di Padova. Figlia d'arte, inizia gli studi al Liceo Artistico di Treviso per continuare all’Accademia di Belle Arti di Venezia.
Nel 1991 si diploma a pieni voti e inizia a prendere parte a numerosi premi nazionali e internazionali di scultura, con un crescente successo di critica e pubblico.
Nel 1995 vi è la svolta, iniziando la collaborazione con la galleria Dante Vecchiato, che diventa fondamentale per l’elaborazione delle future tematiche artistiche e della sua promozione in ambito nazionale e internazionale. Da questo momento l’artista sviluppa una personalissima ricerca, che prende avvio da una particolare visione del mondo e della vita, basata in primis sulla negazione del libero arbitrio, la predestinazione degli eventi e la riduzione dell’uomo a semplice computer biologico. L’individuo risulta essere predestinato unicamente dalla genetica e dalla società per cui le funzioni vitali condizionano inesorabilmente ogni atto dell’esistenza, mentre l’unità psicosomatica è ridotta a mere reazioni fisico-chimiche. Da ciò deriva l’immersione totalizzante dell’essere in una dimensione intima e implosiva, rappresentata dal confine corporeo della pelle, “prigione dell’anima” e spazio per la ricerca esistenziale, in un viaggio sospeso tra realtà e conoscenza.
L’espressività dei soggetti è perlopiù assente, azzerata da una ricerca cristallizzata e condizionata da un mondo regolato unicamente attraverso rapporti causa-effetto, che ha per comune denominatore la programmazione standardizzata della specie. L’universo è pertanto concepito come gioco di incastri, metafora di un puzzle in cui ogni singola parte trova il suo inserimento in un determinato (o più propriamente predeterminato) punto spazio-temporale. Paradossalmente questa visione pessimistica sfocia nella disperata ricerca del soprannaturale, da riscoprire attraverso il flusso dell’energia creatrice, intesa quale possibile fuga dalla realtà e probabile rifugio. A conclusione di questa prima fase di ricerca, l’artista espone nel 2000 un gruppo di opere presso la Fondazione Mudima di Milano, generate dalla consapevolezza che in ogni frammento della realtà e dell’essere umano vi sia l’impronta del principio originario. Da qui prende corpo un’umanità in continua metamorfosi, dove la negazione del libero arbitrio rappresenta la prima fase di un lavoro in continua evoluzione. La membrana che avvolge queste figure mutando di concetto in concetto assume sempre nuovi segni, simboli e metafore. L’alfabeto indica il limite interno presente nel linguaggio, oltre che il nostro essere singolari-plurali (secondo la concezione del filosofo Jean-Luc Nancy e tanto presente nel teatro pirandelliano); geroglifici, puzzle e nidi d’ape sono la visualizzazione del genoma, le infinite combinazioni e varietà possibili insite nell’umanità, visualizzate nei labirinti mentali in cui è materializzata la multiforme complessità dell’io. Legata a quest’ultima traccia simbolica è la realizzazione di un scultura monumentale eseguita per il Museo d’Arte Contemporanea di Boca Raton in Florida, installata nel 2001.
In questo periodo l’artista supera la ricerca sul DNA e la genetica; le figure, che dapprima non esprimevano aspirazione alcuna, rappresentando piuttosto uno status quo, subiscono un’ulteriore metamorfosi, lacerando la pelle-involucro che dapprincipio le avvolgeva, impersonificando la necessità di svincolarsi dal loro involucro, nel tentativo incessante di liberarsi, in una defaticante, infinita e inutile lotta. I tatuaggi tridimensionali incisi sulla pelle assumono nuove forme simboliche; forando completamente la “corazza” protettiva l’energia interiore entra a diretto contatto con l’ambiente esterno, mettendo in moto un’incessante fuga dalla materia (corrispondente all’esistenza biologica, all’essere vegetativo); attraverso tale dispersione la coscienza può liberarsi finalmente dagli elementi che ne negavano la spiritualità rivelandosi compiutamente. Prime opere di questa seconda fase di sperimentazione sono esposte, sul finire del 2000, alla Galleria Enrico Navarra di Parigi, in occasione dell’esposizione Trans-formation, e a S. Ivo alla Sapienza di Roma.
Nel 2001 la ricerca di Rabarama si focalizza sulla realizzazione di una serie di sculture monumentali, di notevole impatto visivo. Le stesse verranno esposte presso spazi pubblici e fondazioni, quali la Fondazione Palazzo Bricherasio di Torino, Museo Dolores Olmedo Patiňo a Città del Messico (Messico), Museo Fleury a Lodéve (Francia), Open 2002, Lido di Venezia (Venezia), Biennale d’Arte di Pechino (Cina 2003), Musei di San Salvatore in Lauro, Roma.
La liberazione avviene oltrepassando un’ideale linea di confine che separa l’attuale dalla precedente condizione di determinazione genetica e ambientale. La fase successiva dell’esplorazione artistica di Rabarama consiste nella realizzazione di uomini-albero ricoperti di corteccia e intessuti da fili d’erba, che riconducono al legame simbiotico e inconscio della stirpe umana con la grande “Madre”, proponendo quale soluzione possibile all’allontanamento dell’uomo contemporaneo dallo stato di natura l’abbandono del corpo e la dispersione della materia verso la trasmigrazione dell’anima. Attraverso l’uso di resine che avvolgono le sculture antropomorfe, Rabarama si ricollega alla fase iniziale di vita dell’uomo, quando la placenta con il suo liquido amniotico vitale avvolge e prepara nuova vita. La superficie della figura scolpita, membrana di confronto/scontro col mondo esterno, mediante la quale si attua il primo stadio verso una possibile elevazione, è totalmente ricoperta da croci e stelle, ricollegandosi con l’universo e l’energia cosmica, di cui tutti siamo pervasi. Rabarama sperimenta un modo originale per descrivere la figura umana, collegandosi a precisi punti di riferimento filosofici, questioni che da sempre agitano il pensiero sulla natura e il destino dell’essere umano. La metamorfosi incarna l’ideale svolgimento di un’intera esistenza, per cui dalla condizione iniziale di soggetto vincolato, si arriva ad una condizione esistenziale di completa rigenerazione attraverso la libertà.
Rabarama dialoga in maniera serrata e immediata col fruitore, gli offre la possibilità di confrontarsi con tematiche scottanti e decisamente attuali mediante il linguaggio del corpo, quali le mutazioni genetiche, l’ambiguità umana, l’identità dell’uomo contemporaneo, spinte da una forza primigenia e visionaria, remota e senza tempo. Metamorfosi formale e aspirazione di libertà assoluta: queste le linee guida presenti nell’attuale fase artistica.
Rabarama è considerata dalla critica e dal collezionismo più esigente un’artista completa grazie ai continui riconoscimenti ufficiali sia sul mercato italiano che in quello internazionale. La sua produzione è alquanto eclettica e sfaccettata, diversificandosi tra le sculture di terracotta, bronzo dipinto, marmo, vetro, e la pittura ad olio, le inclusioni di resina, i gioielli d’artista in oro, i recenti monotipi in gomma, le opere grafiche. Negli ultimi anni sono state organizzate numerose mostre con un alto riscontro a livello internazionale, come ad esempio in Cina nel 2004, a proseguimento della partecipazione dell’artista alla prima Biennale Cinese d’Arte Contemporanea svoltasi a Pechino: da febbraio ad aprile una personale ha occupato le sale e i giardini del Museo d’Arte di He Xiangning di Shenzhen; la stessa mostra prosegue a Pechino presso il Museo d’Arte Millennium Monument dove per l’occasione è presentata la scultura monumentale Bozzolo, donazione che entrerà a far parte della collezione dell’Associazione Nazionale dei Pittori Cinesi per poi essere collocata nel museo d’arte, nel 2005, alla Biennale d’Arte Cinese. La stessa mostra itinerante prosegue successivamente a Jinan e Shangai.
All’inizio del 2005 l’artista è presente presso il Centro Culturale La Estancia a Caracas, mentre a giugno la prestigiosa galleria olandese Etienne Gallery (organizzatrice di diversi eventi culturali e happenings) la vede per la seconda volta protagonista degli spazi e delle vie cittadine con la sua consueta monumentalità, dopo averla già affiancata ad artisti del calibro di Jeff Koons. A ottobre l’appuntamento olandese si rinnova mediante un progetto in collaborazione con uno stilista olandese. A giugno partecipa a una personale presso la Fundaciòn Sebastian di Città del Messico; dopo l’inaugurazione ha luogo la presentazione della scultura Trans-calare presso la Delegaciòn Miguel Hidalgo, e il giorno 24 sono presentate altre due sculture monumentali in uno spazio del centro urbano. A fine agosto prende parte all’importante manifestazione Open 2005 in concomitanza con la 62° Mostra d’Arte Cinematografica presso il Lido di Venezia. Il 19 e il 20 di novembre presso palazzo Braga Valmarana di Vicenza è organizzata la mostra “Quando il gioiello diventa arte”: le sculture di Rabarama sono affiancate dalle creazioni del noto orafo Leo Pizzo presentato dalla gioielleria Zoccai. Segue a dicembre presso l’ex Chiesa Anglicana di Alassio la mostra personale dell’artista, che consta di una trentina di opere (tra dipinti e sculture), tra cui due monumentali esposte lungo le strade della città.
Durante il 2006 si susseguono i riconoscimenti: a giugno si svolge presso l’Auditorium della Banca Popolare dell’Emilia Romagna a Modena la premiazione di Profilo Donna, una manifestazione annuale con la premiazione di Rabarama quale “artista donna dell’anno”. L’importante premio è consegnato dal Comitato d’Onore, composto dalle autorità della città, dalla Prov. di Modena e dalla Regione Emilia Romagna. Partecipa a una collettiva presso la galleria olandese Etienne Gallery, seguita ad agosto da una mostra personale. Nello stesso mese sono esposte nel centro di Jesolo due sculture monumentali.
Il 2007 inizia con un’esposizione fortemente voluta dal concessionario italiano della casa orologiera Franck Muller. Sono state esposte tre sculture monumentali, accompagnate da altre di dimensioni inferiori presso il castello della stessa società a Ginevra, in occasione della loro festa annuale. Durante l’estate si svolge la mostra Identità presso Villa Genovese Zerbi a Reggio Calabria; mentre a novembre si è inaugurata un’importante personale dal titolo Dream of Transformation presso la Vecchiato Art Galleries a Padova.
Nel 2008 altri importanti appuntamenti confermano la fama internazionale di Rabarama: in Luglio la partecipazione alla Biennale di Pechino ed in Ottobre Rabarama a Paris, evento in cui splendide sculture monumentali dominano alcune delle più belle piazze di Parigi come Place de la Sorbonne o Place du Panthéon. In Dicembre si inaugura infine Rabarama in Mizner Park presso il Boca Raton Museum di Miami: lo spettatore scopre nel grande parco e negli spazi museali il fascino e la forza delle opere di Rabarama.
L’affascinante cornice di Saint-Tropez, rinomata località della Francia meridionale a specchio sul mare, ospita invece da metà marzo a ottobre 2009 la mostra Rabarama dans la Presqu’île de Saint-Tropez, grazie alla collaborazione tra Vecchiato Art Galleries, Francesca Donà Art Gallery ed i Comuni di Saint-Tropez, Ramatuelle, Gassin e Grimaud. L’esposizione tocca alcuni importanti e caratteristici punti della città e del territorio circostante, come Place de la Garonne nel cuore del villaggio, importanti tenute vinicole quali Domaine de la Rouillère e Château des Marres, e punti strategici all’ingresso di Ramatuelle, dando vita ad una serie di eventi che coincidono con l’apertura di noti locali e famosi luoghi di ritrovo come Nikki Beach o Pearl Beach Plage, coinvolgendo strutture prestigiose tali l’Hotel de la Messardière, l’Hotel Byblos, l’Hotel Le Yaca e l’Hotel Y. Nell’esposizione di Saint-Tropez mistero e natura si fondono, le sculture entrano a far parte della dolce quotidianità della Côte d’Azur accogliendo, sorprendendo e coinvolgendo lo spettatore che scopre, strada facendo, un percorso in cui strane creature in bronzo prendono vita, stracciando pesanti vesti, compiendo incredibili acrobazie o riflettendo al sole sulla libertà dell’uomo, sulla sua lotta per sottrarsi ad un destino che sembra essere inevitabilmente deciso. Ecco quindi che le fasce, le lettere, le tessere che rivestono queste opere come preziosi mosaici diventano contemporaneamente codici da interpretare per leggere il futuro di ognuno di noi e involucri da distruggere per riconquistare la libertà.
A giugno 2009, Rabarama Comes to life, importante esposizione in Olanda ad Oisterwijk, realizzata in collaborazione con Etienne Gallery in occasione di Oisterwijk Sculptur 2009, evento a cui sono chiamati ogni anno a partecipare solo pochi artisti europei appositamente selezionati. Rabarama, per l'occasione, con la mostra personale tenuta all’interno della galleria Olandese, ha avuto il ruolo di artista trainante della mostra.
L’anno 2010 ha visto realizzarsi l’ambizioso progetto espositivo Ubiqua 2010: Cannes, Orta San Giulio (Novara) e Londra hanno infatti esposto le opere della grande artista. Prestigio, suggestività ed investimento sono quindi le caratteristiche che hanno identificato questo ambizioso percorso espositivo.
Tredici le opere situate nella mondana e glamour Cannes, in contemporanea con il famoso Festival del Cinema, “Rabarama sur la Croisette”, dal 30 marzo al 28 ottobre: quattro di queste, inedite ed attesissime sculture in marmo di Carrara, si sono potute ammirare direttamente sulla Croisette, mentre nove sculture monumentali in bronzo dipinto hanno accolto gli spettatori nel giardino del Grand Hotel di Cannes. A queste si sono aggiunte tre opere esposte a Saint Tropez: la scultura "Co-stell-azione" installata sulla spiaggia di Pampelonne accanto al Club 55, "Im-plosione" a Gassin e “Bozzolo” presso il Rond Point all’entrata di Ramatuelle.
Contemporaneamente, dal 24 aprile al 3 ottobre, in occasione dell’edizione 2010 di Ortissima Percorsidorta, evento che ha ospitato negli anni precedenti Arnaldo Pomodoro e Mimmo Paladino, sono state esposte ventitre sculture, delle quali dieci monumentali all’aperto nelle vie del suggestivo borgo medievale di Orta San Giulio e tredici di più piccole dimensioni a Palazzo Penotti Ubertini che ha raccolto anche sette tele dipinte a olio, proponendo un’attenta riflessione sulle infinite sfumature stilistiche dell’arte di Rabarama in un’esposizione curata da Luca Beatrice (curatore della Biennale di Venezia edizione 2009).
Venti opere, di cui due monumentali, hanno accolto poi il pubblico a Londra direttamente all’interno della City, centro nevralgico del grande investimento mondiale, presso la Moor House, dal 5 maggio al 5 giugno, confermando ancora una volta il valore internazionale di questa incredibile artista.
La Vecchiato Art Galleries è orgogliosa di annunciare, infine, dal 09 giugno al 30 settembre 2011, la mostra di Rabarama a Firenze: ANTICOnforme. Le sue affascinanti sculture incontreranno il pubblico in alcuni fra i più suggestivi ed antichi luoghi. Mostra curata ancora una volta dal grande critico Luca Beatrice.
Rabarama inoltre partecipa alla 54 Esposizione Internazionale d'Arte de La Biennale di Venezia 2011 - Arsenale, nell'ambito del Padiglione Italia curato da Vittorio Sgarbi, scelta dall'intellettuale Marco Missiroli.
Come da intervista rilasciata a Telemarket nel gennaio 2012, Rabarama rivolgerà la sua attenzione all'estero con in primis gli Stati Uniti d'America. Si concentra su una produzione seriale ad alta tiratura, considerando sempre i pezzi unici. Dal punto di vista artistico interpreta nei nuovi lavori, tra le varie tematiche, i tatuaggi dei Maori della Nuova Zelanda. Invece le prossime mostre sono in Olanda a Eindhoven e in Spagna a Ibiza.
Nel 2012 dal 08/03 al 06/05, “Solo exhibition” alla Van Loon & Simons Gallery, Vught, Olanda.
Dal 02/06 al 29/07/2012 alla Galerie Wild di Zurigo.
Negli Usa, l'08/12/2012 Arte e Moda unite a Miami: le sculture di Rabarama e lo stile di MET sono i protagonisti nella serata di apertura allo store MET di Miami.
Come da intervista durante lo speciale televisivo di Vecchiato Art Galleries del 21/12/2012, Rabarama nel mese di marzo 2013 sarà a Las Vegas all'interno del Cirque du Soleil con una scultura. Un evento di beneficenza con tematiche del suo lavoro presenti nella rappresentazione. Dal 2013/14 nuovi simboli saranno presenti in opere legate alla natura e all'organicità.
Nel 2013, la seconda edizione dell’evento “Volarearte”, vede protagonista l’artista Rabarama, con un nuovo progetto dislocato in tre luoghi differenti ma tutti strettamente e culturalmente connessi tra loro: la città di Pisa, la città di Forte dei Marmi e la città di Lucca. Sono esposte cinque sculture, di cui due in bronzo e tre in marmo appositamente studiate dall’artista per il sito espositivo dei giardini di entrata dell’aeroporto e prodotte dalla Henraux S.p.A. in collaborazione con lo Studio di Scultura Massimo Galleni di Pietrasanta. Le opere in marmo rappresentano la realtà produttiva delle cave sul Monte Altissimo, la montagna di Michelangelo, già coltivate dai Medici e note in tutto il mondo per i loro marmi arabescati e per i pregiatissimi statuari.
Il 2014 segna l'anno del lento distacco dalla Vecchiato Art Galleries di Padova per nuove avventure artistiche. Comunicati, dichiarazioni e reciproche denuncie tramite avvocati stanno segnando la fine di tale lungo rapporto artistico e commerciale. In attesa di una fase conclusiva, gli aggiornamenti verteranno solo in ambito prettamente artistico.


Rabarama

Rabarama Chi-chi (dopo il compimento), 2008. Bronzo dipinto, 29 x 35 x 29 cm.

Rabarama Dopo la ragione, 2006, bronzo dipinto, cm 65x54x60

Rabarama Dream of Transformation, 2006, bronzo dipinto, cm 21x78x48

Rabarama Tadashii, 2009, bronzo dipinto, cm 41x25x28

Rabarama photo by © Alain Chivilò

Rabarama photo by © Alain Chivilò

Rabarama photo by © Alain Chivilò

Rabarama scultura

Rabarama by Franco Storti

Rabarama photo by © Alain Chivilò

Rabarama photo by © Alain Chivilò

Rabarama photo by © Alain Chivilò

Rabarama photo by © Alain Chivilò

Rabarama al Padiglione Italia della Biennale di Venezia 2011

Rabarama al Padiglione Italia della Biennale di Venezia 2011

Rabarama Vibr-azione 2012 marmo bianco di Carrara cm53x89x49

Rabarama Alter-azione Studio 2012 bronzo dipinto cm 38X52X28

Rabarama Alter-azione 2012 bronzo dipinto cm 38X52X28

Rabarama Alter-azione 2012 bronzo dipinto cm 38X52X28

Rabarama Shih l'esercizio Studio 2012 bronzo dipinto cm 34X48X51

Rabarama Shih l'esercizio 2012 bronzo dipinto cm 34X48X51

Rabarama Lettere Implose

Rabarama Firenze ANTICOnforme 2011

Rabarama in dialogo con Cinzia Pellin Arte Padova 2012 stand Vecchiato Art Galleries

Rabarama in dialogo con Cinzia Pellin Arte Padova 2012 stand Vecchiato Art Galleries
TOP
© 2008 Eugeniodavenezia.eu