BIASI ALBERTO
Alberto Biasi così afferma: "Quando cominciai a manipolare le materie per creare le mie prime visioni dinamiche pensavo che il panta rei di Eraclito fosse, in senso lato, il motore dell’arte cinetica, che lo fosse anche del cinetismo virtuale e anche di quell’arte programmata che Argan definì ghestaltica. Poi i primi dubbi. Infine la certezza: quelle mie creazioni matericamente e fisicamente immobili che mi ostino a chiamare “rilievi ottico-dinamici” oppure “dinamiche visive” appaiono realisticamente in movimento a chi le guarda esclusivamente per un fenomeno di umana immaginazione. Paradossalmente sarebbero in sintonia con “la fine del tempo” di Barbour, per cui l’eterno fluire del tempo altro non sarebbe che una radicata illusione umana. E il movimento? Anch’esso un’illusione? Ma! Certo è che non amo raffigurarlo come una linea ma come un cerchio... comune sono nel cerchio il principio e la fine, lo diceva Parmenide".
Alberto Biasi è nativo di Padova il 02/06/1937. Gli studi iniziano nell'indirizzo classico, proseguendo all'Istituto d'Architettura e al Corso Superiore di Disegno Industriale a Venezia. Nel frattempo inizia l'attività di pittore e scultore e nel 1959 forma il Gruppo N con cui lavora fino al 1967. Nel 1960 espone con Castellani, Manzoni e con gli artisti europei della "nuova concezione artistica".
Nel '61, come coautore del Gruppo N, è tra i promotori di Nuove Tendenze e nel '62 fra i fondatori d'Arte Programmata. In quel periodo firma collettivamente Gruppo N opere come le "trame", i "rilievi ottico dinamici" ottenuti per sovrapposizioni di strutture lamellari, le "forme dinamiche" ottenute per torsioni, le "fotoriflessioni" in movimento reale, gli "ambienti" a percezione instabile.
Dopo lo scioglimento del Gruppo N "si riscopre solista" e inizia a lavorare sulle forme e spazialità gangianti e sui movimenti armonici realizzando un numero consistente di opere dal titolo "politipo". Negli anni settanta abbina elementi lamellari in torsione e parti in movimento reale, mentre intorno agli ottanta e novanta arricchisce ulteriormente i "politipi" con inserimenti di forme e cromatismi di forte suggestione figurale. In questi ultimi, per contrasto tra la plasticità gangiante del minirilievo e la bidimensionalità della pittura, le nuove immagini vivono con e per chi le guarda e appaiono evocative di un continuo divenire. Nel 1988 una sua antologica al Museo Civico agli Eremitani di Padova ha raggiunto un'affluenza di 42.000 visitatori.
Importante l'ultima evoluzione del suo lavoro: nel passaggio del 2000 Biasi elabora una sintesi delle ricerche precedenti e crea gli "assemblaggi", soprattutto dittici e trittici prevalentemente monocromatici, d'impressionante effetto plastico e coloristico. Gran successo ha riscosso nel 2006 l'esposizione di trenta sue opere storiche nelle Sale dell'Hermitage di San Pietroburgo.Oltre a dodici esposizioni di Gruppo N, Biasi ha allestito più di ottanta esposizioni personali e ha partecipato ad oltre quattrocento collettive, fra cui la XXXII e la XLII Biennale di Venezia, la XI Biennale di San Paolo, la X, XI e XIV Quadriennale di Roma.
Il 18 marzo 2011 ricorre il cinquantenario della storica manifestazione in cui il Gruppo N mostrò al mondo: "Arte è pane… pane è arte". In quell'occasione Luigi Barzini jr., in un celebre articolo apparso sul Corriere della Sera il 18 giugno 1961 dal titolo "Arte e salame", si chiese: fino a che punto arriverà l'arte? Piero Manzoni, due mesi più tardi, omaggiò il gruppo padovano con un suo "Achrome" di panini e caolino, recentemente battuto all'asta da Christie's a centinaia di migliaia di euro. Gli artisti del Gruppo N (Alberto Biasi, Ennio Chiggio, Toni Costa, Edoardo Landi, Manfredo Massironi) furono indiscussi protagonisti dell'Arte Programmata e Cinetica.
Nel 2011 a Milano presso la galleria Allegra Ravizza Art Project: "Alberto Biasi - Ricerca dal gruppo Enne all'ottico-cinetico" dal 05/05 al 30/06/2011. La mostra, pensata in stretta collaborazione con Alberto Biasi, presenta lavori selezionatissimi, molti dei quali storici e dunque rari, che esemplificano alcuni temi centrali della sua ricerca, portati avanti con continuità per quasi mezzo secolo.
Il Maestro dal 09/06 al 29/07/2011 espone a Parigi presso la Galerie Messine: "Alberto Biasi Opere 1959-2008".
Inoltre Alberto Biasi partecipa alla alla 54ª Esposizione Internazionale d'arte della Biennale di Venezia 2011, ove si presenterà nel Padiglione Italia, curato da Vittorio Sgarbi, con l’opera “Corsa ad ostacoli”, un assemblaggio rosso del 2007; proposto niente meno che da un Premio Nobel per la fisica nel 1976, il professore Samuel C.C. Ting: Alberto Biasi non ha potuto rinunciare all’invito.
Sempre a Venezia è presente anche alla mostra di Palazzo Fortuny TRA , Edge of Becoming a cura di Francesco Poli, dal 4/06 fino al 15/11/2011.
Alberto Biasi è presente alla mostra "Italian Zero & Avantgarde ’60s" a Mosca presso il Multimedia Art Museum dal 13/09 al 30/10/2011. Insieme a Biasi sono esposte opere di Agostino Bonalumi, Bruno Munari, Dadamaino, Davide Boriani, Enrico Castellani, Francesco Lo Savio, Gabriele Devecchi, Gianni Colombo, Lucio Fontana, Manfredo Massironi, Nanda Vigo, Paolo Scheggi e Piero Manzoni. Italian Zero & Avantgarde '60s è una mostra che intende riproporre un’atmosfera comune ai più avanzati ambienti artistici delle neovanguardie europee, in cui l’apporto italiano è stato decisivo.
Sempre nel 2011 dal 19/09 al 23/10 presso la rinnovata sede Metelkova, a Lubiana, del Museo Nazionale della Slovenia la mostra: "Alberto Biasi - Gli anni '60 gli anni 2000". Una quarantina di opere suddivise in due grandi gruppi che creano un confronto temporale tra gli anni '60 e gli anni 2000 della produzione del Maestro padovano. La prima parte dell’esposizione è rappresentata da un’importante selezione di lavori storici tratti principalmente dai cicli delle torsioni e dei rilievi ottico-dinamici, questa è inoltre personalizzata da due sculture luminose light prisms e da alcuni rari rilievi optical. La seconda sezione è invece dedicata ai più recenti assemblaggi, a chiusura di questa saranno presentate anche esempi di un nuovissimo ciclo artistico appena iniziato da Biasi.
Nel 2012 alla Fondazione Zappettini di Milano, fino al 16 marzo, "Alberto Biasi". La mostra offre una campionatura dei principali periodi dell’attività di Biasi: dalle “torsioni” ai “rilievi ottico percettivi” fino agli “assemblaggi”. Una decina di opere selezionate propongono al visitatore una carrellata esauriente sull’arte di uno sperimentatore raffinato e di un vivace innovatore.
Alberto Biasi è presente a Roma presso la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea nella mostra “Arte Programmata e Cinetica. da Munari a Biasi a Colombo e...” dal 23/03 al 27/05/2012. La mostra della Galleria nazionale si occupa della storia dei gruppi e delle personalità più significative operanti sia in Italia che fuori tra gli anni cinquanta e gli anni sessanta, quando le esperienze collettive si concludono e i vari gruppi si sciolgono. Ma essa mostra anche gli sviluppi che negli anni settanta i nuovi interpreti, di questa espressione artistica, continuano in modo autonomo a condurre.
Nel 2012 nell’ambito degli eventi collaterali della 13. Biennale Architettura di Venezia, la mostra “Programmare l’arte. Olivetti e le Neoavanguardie cinetiche” presso il Negozio Olivetti di Piazza San Marco dal 30 agosto al 14 ottobre. La mostra intende riprendere l’esposizione che ebbe luogo nel 1962 e gli artisti coinvolti saranno quelli del Gruppo T (Anceschi, Boriani, Colombo, De Vecchi, Varisco), del Gruppo Enne (Biasi, Chiggio, Costa, Landi, Massironi), oltre a Munari, Mari e Alviani. Verranno esposti il materiale pubblicitario prodotto da Olivetti, le fotografie di Dondero, il film prodotto per l’occasione e interviste a esponenti artistici e intellettuali.
Fino al 3 febbraio 2013 la mostra "Alberto Biasi ... prismi e ombre ..." a Molfetta presso la Chiesetta della Morte e il Torrione Passari. Oggetto di questa singolare sottrazione è l’installazione “Eco”, che sta peraltro riscuotendo una notevole affluenza di pubblico. Tre grandi tele fosforescenti “rubano le ombre” dei visitatori trattenendole sulla superficie e lasciandole lentamente scomparire dopo alcuni istanti. L’opera, la cui prima versione data 1974, è un notevole esempio dell’arte cinetica di cui Alberto Biasi è un esponente di primissimo piano: una tela dipinta con materie fotosensibili assume l’impronta del visitatore, che la perde per un attimo, come liberata del corpo e del tempo. Ispirata al mito della ninfa Eco, morta di consunzione per l’inutile tentativo di comunicare il suo amore a Narciso, nell’ambientazione della chiesa di Molfetta, ove nell’antichità venivano accatastati i corpi dei morti in battaglia, propone nuove suggestioni. Chiaro il riferimento alla morte e all’oblio: "Il visitatore perde la sua ombra, poi anch’essa svanisce" commenta l’artista, che ha deciso di donare l’opera alla città. Altrettanto suggestiva è l’installazione “Light prisms”, collocata all’interno del Torrione Passari, nella vasca anticamente adibita alla raccolta dell’acqua piovana, un grande pozzo nella torre, in cui i visitatori trovano un arcobaleno di colori originati da tre raggi di luce bianca, scomposti nell’iride da tre prismi di cristallo, in continuo movimento di raggi, di colori che si scompongono, si rifrangono, si riflettono, passando dal rosso al giallo, dall’arancio al verde, dall’azzurro al violetto. Nasce così e si ammira un grande arcobaleno all’altezza del mare.


Alberto Biasi Trama 1959 cm70X45

Alberto Biasi Finestra arcobaleno 1962_65 cm240X240

Alberto Biasi Dinamica 1965 cm76X88

Alberto Biasi Gocce 1967 cm182X182X5

Alberto Biasi Gemelli 1992 cm75X102X3

Alberto Biasi Ti ascolto 2005 cm100X93

Alberto Biasi Fare il punto qua e la 2010 cm141X143X4

Gruppo N - esecuzione Biasi e Landi, Variable round image, 1962, rilievo in PVC su tavola, diam cm 28

Alberto Biasi al Padiglione Italia della Biennale di Venezia '11

Alberto Biasi a sx Alain Chivilò a dx, 31/08/2012 Negozio Olivetti Venezia

Gruppo N - esecuzione Biasi, Dinamica visuale, 1964, rilievo in PVC su tavola, cm 60,4 x 60,4 x 3
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