CESCA GIOVANNI
Il critico d'arte Alain Chivilò in occasione di un'approfondita intervista ha scritto: "nel panorama dell’arte italiana a San Donà di Piave, sua città natale, vive e lavora Giovanni Cesca (1947). Un’artista che ha interiorizzato diverse fasi artistiche per approdare da vent’anni al tema del paesaggio con ulteriori successive esplorazioni. Lungi dalla fotografia o da un iperrealismo modaiolo la sua pittura parte dall’osservazione di tutto ciò che ci circonda e da esperienze fatte, quindi da una realtà interpretata a livello mentale. Ossia riuscire a rendere un’essenza che la natura ci propone soprattutto attraverso l’ascolto. I territori della bonifica, i fiumi, i cieli, gli ambienti rarefatti dei pastelli, gli oggetti della sartoria e le sanguigne sono tutti paesaggi e luoghi interiori dove il Maestro sintetizza l’equilibrio tra ambiente, pensiero, cuore e mano. Un’evoluzione continua in cui i riflessi dell’acqua divengono informali però non intesi come casuali e d’impeto ma pacati, riflessivi e governati dalla tecnica, così anche gli aghi della sartoria richiamano nodi stilizzati di Scanaviniana memoria."
Il pittore Giovanni Cesca afferma che "l’arte è il senso del mondo e quindi è uno spazio nel quale si può riservare sia il proprio pensiero e sia il proprio sentire. E’ anche una questione di sentimento e di percezione di tutto quello che è stato dentro di noi, a livello di energia del cosmo e di pensiero. Una parte poi si traduce in forma, che alla fine è un sentire". Inoltre dice di andare "avanti ascoltando, quindi cerco di fermarmi a quello che farò adesso e non dopo. L’ascolto dell’essenza è molto importante. La mia linfa artistica nasce li. L'origine di questa energia che poi si traduce in forma nasce li".
Giovanni Cesca (San Donà di Piave 1947) dal punto di vista artistico inizia il suo percorso all'Istituto d'Arte ai Carmini di Venezia specializzandosi in affresco. La pittura murale rinascimentale è stata la prima attrazione nei confronti dell'Arte. Remigio Butera è stato suo docente come lo sono stati, anche nei percorsi successivi, Franco Costalonga, Armando Tonello e Mario Disertori. Invece i compagni di studio sono Costantino Cisco e Giancarlo David. Questo è il momento dell’apprendistato, della sperimentazione tecnica, dell’approccio teorico e operativo al mondo dell’estetica. Qui Cesca scopre il linguaggio della figurazione e della civiltà dell’immagine veneziana, italiana e occidentale.
La determinazione ad approfondire il percorso avviato, la maturazione di esigenze espressive sempre più definite lo inducono ad iscriversi all’Accademia di Belle Arti di Venezia, optando per l’indirizzo pittorico. Segue i corsi di Bruno Saetti e di Carmelo Zotti che lo introducono alla sperimentazione della modernità; si impegna anche nell’attività incisoria, indirizzato da Arnaldo Battistoni e da Mario Guadagnino, raffinando l’espressione grafica e operando una ricerca sul valore struttivo del segno.
Nel 1970 si diploma e consapevole delle proprie capacità tecniche, deciso ad avviare un personale percorso estetico, comincia l’avventura nel mondo della pittura. Il rapporto fisico e culturale con Venezia non viene comunque meno, anche se il luogo operativo è nell’entroterra, nel paese di origine San Donà di Piave. Qui Giovanni Cesca ha i riferimenti familiari e i legami affettivi, qui la natura e gli spazi della sua esistenza passata e presente. Venezia resta però riferimento imprescindibile e meta di continui ritorni associati a due complementari ideali culturali. Lo stesso artista dichiara di sentire “due anime” che dialetticamente si confrontano: l’esigenza della classicità rappresentata dalla luce dei mosaici marciani bizantini, dal cromatismo dei grandi tele rinascimentali e, dall’altra parte, l’aspirazione alla modernità espressa dallo sperimentalismo novecentesco e dalle esperienze delle avanguardie. Le Gallerie dell’Accademia sono elette da Giovanni Cesca a luogo museale depositario della tradizione veneziana, mentre l’Accademia di Belle Arti rappresenta il laboratorio artistico orientato alla contemporaneità, all’internazionalismo estetico attestato dalla collezione di Peggy Guggenheim.
Nel periodo 1967/’68 Giovanni Cesca si avvicina alla figurazione cubista e futurista, spinto dalla possibilità di scomposizione e geometrizzazione della forma, dalla volontà di analizzare le leggi costitutive della realtà oggettuale e spaziale, dalla possibilità di conquistare l’essenza delle cose, dello spazio e del movimento.
E’ una ricerca che nell’arco temporale 1969/’74 orienta gli interessi artistici verso gli esiti più visionari della pittura surrealista e della figurazione drammaticamente deforme di Bacon e Sutherland. Le immagini assumono un carattere magicamente oscurato con inflessioni espressioniste e sono popolate da un mondo che contamina l’antropomorfismo con lo zoomorfismo, che popola spazi improbabili e immaginari.
Verso il 1975, conducendo all’estremo la sintesi formale, arriva a liberarsi dell’immagine naturalistica e a conquistare la piena autonomia tecnico-esecutiva: concepisce una sorta di astrattismo lirico impegnato a conferire al colore, espressionisticamente interpretato, il ruolo di protagonista primario.
Il capitolo degli anni Ottanta che sembra contraddistinguersi per instancabile impulso sperimentale, conclude in realtà il “periodo avanguardista”. Parallelamente l’attività espositiva prosegue con sistematica continuità.
In una storia apparentemente destinata a proseguire con linearità e ad assecondare un’ansia di ricerca continua, un incidente obbliga Giovanni Cesca a ripensare le ragioni dell’esistenza e necessariamente quelle della sua arte: il trauma della vita incide e porta a dubitare sul senso e sulla motivazione di una direzione già esteticamente indirizzata. Il bisogno di sincerità lo induce a verificare l’autenticità della sua espressione pittorica, lo spinge ad approfondire il rapporto tra forma e contenuti: ne scaturisce una crisi personale che determina anche la “crisi della modernità”; si avvia così la ricerca delle radici, la scoperta dell’identità originaria, la individuazione delle pulsioni estetiche primarie.
Nascono le opere che segnano la svolta: sono la Via crucis e la pala d’altare della Resurrezione-Assunta per la chiesa parrocchiale di Mussetta di San Donà di Piave, realizzate tra il 1990 e il 1992; si tratta delle prime immagini che registrano il recupero della referenzialità formale attraverso il ripristino del naturalismo anatomico applicato alla figura umana, non ancora della spazialità prospettica e atmosferica.
Dal 1992 il percorso di Giovanni Cesca, dopo tanta ricerca, giunge alla fine là dove era partito: in senso topografico e antropologico, esistenziale e culturale, estetico e pittorico, l’artista ritorna alla terra veneta cogliendone l’essenza vitale e la continuità di identità storica e naturale. Soggetti preferenziali diventano i paesaggi fluviali, i corsi d’acqua e i loro dintorni, il mondo vegetale che sull’acqua si affaccia, l’ecosistema sottratto alle dinamiche corruttrici della società industriale, l’ambito in cui il succedersi delle stagioni solari sembra comporsi al tempo e al divenire dell’uomo.
Le mostre collettive più significative a cui ha preso parte sono state tenute a Roma, Venezia, Livorno, Pordenone, Perugia, Trevi, Firenze, Vienna, Tokyo, Nagoya, Domzale-Lubiana, Gand, Emirati Arabi, New York. Ha tenuto cinquanta personali in varie città italiane ed estere tra le quali: Milano, Venezia, Bologna, Firenze, Napoli, Pordenone, Savona, Bergamo, Ferrara, Treviso, Slavonski Brod, Sarajevo, Zara, Zagabria, Rotterdam, Amburgo. Documentazione della sua attività artistica si trova presso l’Archivio Storico delle Arti Contemporanee di Venezia e l’Archivio per l’Arte Italiana del Novecento del Kunsthistorisches Institut di Firenze. E’ stato inserito nel prestigioso Dizionario dell’Arte “Allgemeines Kunstlerlexicon” pubblicato in Germania.
Nel 2011 Giovanni Cesca è presente alla mostra "Terre Nuove. Paesaggi di bonifica nel Veneto orientale" presso il Museo del Paesaggio di Torre di Mosto dal 25/06 al 11/09/2011 con l'opera Mappa-grafia, Bonifica 2011, 40 pastelli e grafite, cm 30X30.
Dal 10 al 31 dicembre 2011 la mostra "Treviso tra storia e natura" presso Cà da Noal-Casa Robegan di Treviso.
Nel 2012, dal 11/02 al 09/04 la personale presso la Galleria Talenti Arte & Cultura di Portobuffolè: "Portobuffolè: anima venetica nelle radure". Un viaggio affascinante tra pittura, storia, cultura e territorio.


Giovanni Cesca Personaggio n°4 1970 olio su tela cm 80x120

Giovanni Cesca amorino in rosso 1984 acrilico su tela cm 110x160

Giovanni Cesca piccole nuvole sulla Piave vecchia 2006 olio su tela cm 70x100

Giovanni Cesca Piave azzurro 2007 Olio su tela cm 70x100

Giovanni Cesca photo by © Alain Chivilò

Giovanni Cesca photo by © Alain Chivilò

Giovanni Cesca photo by © Alain Chivilò

Giovanni Cesca photo by © Alain Chivilò

Giovanni Cesca photo by © Alain Chivilò

Giovanni Cesca photo by © Alain Chivilò

Giovanni Cesca Mappa Grafia, Bonifica 2011 Nr. 40 pastelli e grafite cm 30X30 Terre Nuove Paesaggi di Bonifica, photo © by Alain Chivilò

Giovanni Cesca Mappa Grafia, Bonifica 2011 Nr. 40 pastelli e grafite cm 30X30 Terre Nuove Paesaggi di Bonifica, photo © by Alain Chivilò

Giovanni Cesca Mappa Grafia, Bonifica 2011 Nr. 40 pastelli e grafite cm 30X30 Terre Nuove Paesaggi di Bonifica, photo © by Alain Chivilò

Giovanni Cesca Mappa Grafia, Bonifica 2011 Nr. 40 pastelli e grafite cm 30X30 Terre Nuove Paesaggi di Bonifica, photo © by Alain Chivilò

Giovanni Cesca Mappa Grafia, Bonifica 2011 Nr. 40 pastelli e grafite cm 30X30 Terre Nuove Paesaggi di Bonifica, photo © by Alain Chivilò

Giovanni Cesca Mappa Grafia, Bonifica 2011 Nr. 40 pastelli e grafite cm 30X30 Terre Nuove Paesaggi di Bonifica, photo © by Alain Chivilò

Giovanni Cesca Mappa Grafia, Bonifica 2011 Nr. 40 pastelli e grafite cm 30X30 Terre Nuove Paesaggi di Bonifica, photo © by Alain Chivilò

Giovanni Cesca Mappa Grafia, Bonifica 2011 Nr. 40 pastelli e grafite cm 30X30 Terre Nuove Paesaggi di Bonifica, photo © by Alain Chivilò

Giovanni Cesca Mappa Grafia, Bonifica 2011 Nr. 40 pastelli e grafite cm 30X30 Terre Nuove Paesaggi di Bonifica, photo © by Alain Chivilò

Giovanni Cesca Mappa Grafia, Bonifica 2011 Nr. 40 pastelli e grafite cm 30X30 Terre Nuove Paesaggi di Bonifica, photo © by Alain Chivilò

Giovanni Cesca Mappa Grafia, Bonifica 2011 Nr. 40 pastelli e grafite cm 30X30 Terre Nuove Paesaggi di Bonifica, photo © by Alain Chivilò

Giovanni Cesca Mappa Grafia, Bonifica 2011 Nr. 40 pastelli e grafite cm 30X30 Terre Nuove Paesaggi di Bonifica, photo © by Alain Chivilò

Giovanni Cesca Mappa Grafia, Bonifica 2011 Nr. 40 pastelli e grafite cm 30X30 Terre Nuove Paesaggi di Bonifica, photo © by Alain Chivilò

Giovanni Cesca Mappa Grafia, Bonifica 2011 Nr. 40 pastelli e grafite cm 30X30 Terre Nuove Paesaggi di Bonifica, photo © by Alain Chivilò

Giovanni Cesca Mappa Grafia, Bonifica 2011 Nr. 40 pastelli e grafite cm 30X30 Terre Nuove Paesaggi di Bonifica, photo © by Alain Chivilò

Giovanni Cesca Anima Venetica nelle radure Galleria Talenti Portobuffolè 11/02/2012

Giovanni Cesca Anima Venetica nelle radure Galleria Talenti Portobuffolè 11/02/2012

Giovanni Cesca Anima Venetica nelle radure Galleria Talenti Portobuffolè 11/02/2012

Giovanni Cesca Anima Venetica nelle radure Galleria Talenti Portobuffolè 11/02/2012

Giovanni Cesca Anima Venetica nelle radure Galleria Talenti Portobuffolè 11/02/2012

Giovanni Cesca Anima Venetica nelle radure Galleria Talenti Portobuffolè 11/02/2012

Giovanni Cesca Anima Venetica nelle radure Galleria Talenti Portobuffolè 11/02/2012

Giovanni Cesca Anima Venetica nelle radure Galleria Talenti Portobuffolè 11/02/2012

Giovanni Cesca Anima Venetica nelle radure Galleria Talenti Portobuffolè 11/02/2012

Giovanni Cesca Anima Venetica nelle radure Galleria Talenti Portobuffolè 11/02/2012

Giovanni Cesca Anima Venetica nelle radure Galleria Talenti Portobuffolè 11/02/2012

Giovanni Cesca Anima Venetica nelle radure Galleria Talenti Portobuffolè 11/02/2012

Giovanni Cesca Anima Venetica nelle radure Galleria Talenti Portobuffolè 11/02/2012

Giovanni Cesca Anima Venetica nelle radure Galleria Talenti Portobuffolè 11/02/2012

Giovanni Cesca

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