COSTANTINI ERNANI
Ernani Costantini (Venezia 1922 - Ivi 2007) fu presente come pittore dal 1950 nella vita artistica di Venezia, Mestre calcando anche quella nazionale. Dal 1952 partecipò alle Collettive annuali dell’Opera Bevilacqua La Masa ed alle più importanti rassegne nazionali come i Premi Burano, Marzotto, Graziano, Triveneta di Padova. Mostre personali furono a Treviso, Venezia, Padova, Milano, Roma per citare alcune.
Il critico d'arte Paolo Rizzi scrisse: “ … dietro questa apparente semplicità, dietro questa grazia che non soffoca mai la purezza dell’immagine, c’è si un grande mestiere, un’abilità che balza subito agli occhi, ma non si tratta solo di questo … Ecco il punto saliente. Tutto ciò che nella sua pittura ci si presenta … è il frutto di un lungo processo di depurazione, di vaglio, di sintesi … Egli è giunto a sfrondare l’immagine di qualsiasi contingenza storica, fino ma tentare una immedesimazione con le leggi immutabili della natura. Ecco la verità che in Costantini ci si svela. Dipingere può voler significare anche il superamento di una immanenza che ci condanna. Un quadro diventa portatore di una parola che resta: il segno di una presenza, appunto universale”.
Il critico d'arte Alain Chivilò ha scritto: "Ernani Costantini un pittore di sentimento frutto di una forte cultura religiosa che ha sempre accompagnato la storia del Veneto cristiano. Molti artisti dichiaratamente non sentono l'impulso nel dipingere una scena inerente al sacro, mentre Costantini è l'opposto. Architetture di chiese inserite nel cuore pulsante di una città, le processioni, i capitelli votivi e la natura che circonda i santuari sono alcune tematiche dove si unisce l'elemento privato del culto con quello collettivo. Per esempio come nell’opera “la polenta” in cui una croce beneaugurante è fatta prima di servirla alla famiglia dei commensali. I paesaggi, le Venezie, le scene di vita sono dipinte con tinte pastello, alla vista gentili e mai chiassose. Un’atmosfera ovattata per stati d’animo mai negativi e di conseguenza elaborate da un pulizia interiore di pensiero”.
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