CAVALLET OSCAR
Oscar Cavallet (Venezia 1909 - San Vito Chietino - Abruzzo - 2008) si era formato come pittore nell'ambito dell'attività della Bevilacqua La Masa alle cui mostre collettive aveva iniziato ad esporre a partire dal 1929, partecipandovi poi regolarmente fino al 1956. Accanto a lui erano presenti maestri storici quali per esempio Pio Semeghini e Umberto Moggioli, Carlo Dalla Zorza, Mario Varagnolo, Eugenio Da Venezia e Fioravante Seibezzi.
Partecipò alla Biennale di Venezia, tra il 1936 ed il 1950, manifestando proprio in questo periodo un distanziamento formale dai suoi compagni di avventura, vicini alla cosiddetta Seconda Generazione della Scuola di Burano.
Pur avendo dipinto numerose vedute di laguna, Oscar Cavallet aveva elaborato infatti una sua personale cifra espressiva, più complessa ed articolata, manifestata ad esempio con alcune scandite nature morte e soprattutto, con una serie di autoritratti e di intensi ritratti di persone amiche ed amate.
Come risultava evidente nella grande mostra retrospettiva che gli era stata dedicata nel 2004 nella Barchessa di Villa Giustinian Morosini a Mirano, nella quale venivano esposti, oltre ad alcuni autoritratti, il "Ritratto della moglie Celeste" del 1938 e "La bella" del 1947, ora nella collezione della Fondazione di Venezia. Interessante appariva poi, in quella occasione, il "Nudo in un interno" del 1946, un dipinto denso di un forte sentimento di malinconia. Lavori, quelli citati, che, con tutta evidenza, distanziano l'opera di Cavallet dalla pittura veneziana del suo tempo, manifestando valori formali che devono ancora essere ben messi in luce.
Stylus nel 1947 scrive: " ... Nella sua evoluzione artistica vediamo talvolta lo studio dei grandi francesi di fine secolo da lui ammirati lungamente a Parigi; ma rimane sempre pittore squistamente veneziano. Il modo artistico di Cavallet è tutto dolce di intimità e di sensibilità delicata. Si manifesta in luminosi e vibranti paesaggi, nelle dolci giovani figure, nelle quali trasfonde un delizioso senso di velata malinconia, spiritualità, nelle quali l'autore raggiunge una notevole maturità di espressione plastica e coloristica".

Oscar Cavallet Autoritratto 1937

Oscar Cavallet Celeste Anni 1940
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